Book Review: Expo 58 by Jonathan Coe
Expo 58
by Jonathan Coe
[per la versione italiana andate giù]
Reviewed by Giulia Bertelli
I have a strange relationship with Jonathan Coe. The first time I read one of his books I didn’t like it so much, it was The Rotters’ Club, it was January of 2006 and I was living a very bad period and I didn’t enjoy that reading. Then, some months later I found in my hands The House of Sleep and it was love at first sight, that book was so brilliant and probably I was more receptive to new things. About The Closed Circle and The Dwarves of Death I can’t tell you much, I know I liked the first one quite a lot but I can’t remember any great reaction as I had for the The House of Sleep. And for the second one I remember it was a nice reading it but nothing more. Then, I think about three years ago, my cousin gave me The Rain Before It Falls: it’s one of those books you want to give or suggest to anyone.
But when I started this review I didn’t want to talk about all Jonathan Coe’s works, I wanted to tell you one or two things about his latest book, Expo 58. I just wanted to explain that I’m not one of those readers that think that if an author has written any good book, then any other one has to be great.
Expo 58 is that kind of book that is perfect to have in your bag when you go around the city, on the bus or subway and you don’t always have much time to concentrate or to read many pages. And for this book it’s ok, you can enter in 1958, you’ll find yourself at the World’s Fair in Bruxelles, stay there for a few minutes and come back wherever you are. In this book you will find a spy story (well, a parody of a spy story), a comic novel and a touch of melancholy. If you are curious to know what Jonathan Coe says about his work, you can read something on his website here.
Just another thing: remember, it’s always a pleasure to enter in the worlds described by Jonathan Coe, even if you find yourself in something less important or less devastating, you will always have a good reading in your hands.
You can buy the book here
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Giulia Bertelli: obsessive compulsive reader, crocheter and knitter. Giulia Bertelli lives in Milan between books and yarns. You can find her wool and cotton stories on kckshop on Etsy. She loves photography: always looking for something new to watch through hers or someone else’s eyes. Addicted to Instagram, you can find her there @keepcalmandknit, in the middle of her fiber art, a moodboard or looking at clouds.
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***ITALIANO***
Ho uno strano rapporto con Jonathan Coe. La prima volta che ho letto uno dei suoi libri non mi è piaciuto così tanto, si trattava de La banda dei brocchi, era il gennaio del 2006 e stavo vivendo un periodo molto brutto e non mi sono goduta la lettura. Poi, qualche mese dopo, è arrivato nelle mie mani La casa del sonno ed è stato amore a prima vista, il libro era così bello e probabilmente ero più ricettiva a nuove cose. A proposito di Circolo chiuso e The Dwarves of Death non posso dire molto, so che mi è piaciuto parecchio il primo, ma non riesco a ricordare una grande reazione, come ho avuto per la La casa del sonno. E per il secondo mi ricordo che era una bella lettura, ma niente di più. Poi, penso circa tre anni fa, mio cugina mi ha regalato La pioggia prima che cada: è uno di quei libri che si desidera dare o suggerire a chiunque.
Ma quando ho iniziato questa recensione non avevo intenzione di parlare di tutte le opere di Jonathan Coe, volevo dire una o due cose sul suo ultimo libro, Expo 58. Volevo solo spiegare che io non sono uno di quei lettori che pensa che se un autore ha scritto un buon libro, allora ogni sua altra opera deve essere grande.
Expo 58 è quel tipo di libro che è perfetto da avere in borsa quando si va in giro per la città, in autobus o in metropolitana e non sempre si ha molto tempo per concentrarsi o per leggere molte pagine. Per questo libro va benissimo, è possibile immergersi nel 1958, trovarsi alla Fiera Mondiale di Bruxelles, rimanere lì per qualche minuto e tornare ovunque ci si trovi. In questo libro troverete una spy story (o meglio, una parodia di una spy story), un romanzo comico e un pizzico di malinconia. Se siete curiosi di sapere cosa Jonathan Coe dice del suo lavoro, potete leggere qualcosa sul suo sito web qui.
Solo un’altra cosa: ricordate, è sempre un piacere entrare nei mondi descritti da Jonathan Coe, anche se vi trovate in qualcosa di meno importante o meno devastanti, si avrà sempre una buona lettura tra le mani.
Potete comprare il libro qui.